Sensibilità al glutine

La nutrigenetica è un campo di studio affascinante che esplora come i nostri geni influenzano il modo in cui il nostro corpo risponde ai cibi che mangiamo.

In parole semplici, la nutrigenetica cerca di capire perché alcune persone reagiscono diversamente agli stessi alimenti rispetto ad altre, aiutandoci a personalizzare la nostra dieta per migliorare la salute e il benessere.

Vi siete mai chiesti perché il vostro amico può mangiare una pizza intera senza problemi mentre voi vi sentite gonfi come palloni? Ecco, la risposta potrebbe trovarsi nei vostri geni!

Parliamo di uno di questi geni: il gene C3, che è stato associato alla sensibilità al glutine.

Il glutine è una proteina presente in grano, orzo e segale; per alcune persone, mangiare glutine è come se niente fosse, ma per altre, soprattutto se hanno una variazione nel gene C3, può significare dolori addominali, gonfiore, mal di testa e persino dolori articolari. Immaginate di andare a cena fuori e ritrovarvi con crampi e mal di testa poco dopo.

Le persone con una variazione nel gene C3, infatti, possono avere diversi sintomi quando consumano alimenti contenenti glutine, tra cui problemi digestivi come gonfiore, diarrea o costipazione, dolori addominali con crampi e dolori al ventre, fatica cronica con una sensazione di stanchezza costante anche dopo un sonno adeguato, mal di testa frequenti che sembrano non avere una causa specifica e dolori articolari che possono sembrare inspiegabili e non legati ad attività fisica.

Questi sintomi possono variare da persona a persona e possono essere confusi con altre condizioni, rendendo difficile la diagnosi.

Se si sospetta una sensibilità al glutine legata al gene C3, una delle prime cose da fare è monitorare attentamente la dieta. Eliminare il glutine può sembrare un compito arduo, ma oggi esistono molte alternative senza glutine che possono facilitare questo cambiamento. Ad esempio, avete mai provato la pasta di riso o i prodotti a base di mais e quinoa? Sono ottimi sostituti! Leggere attentamente le etichette degli alimenti è fondamentale per evitare fonti nascoste di glutine.

Tenere un diario alimentare può essere una mossa vincente. Annotate cosa mangiate e come vi sentite dopo, così potete capire meglio cosa vi fa bene e cosa no. E con l’aiuto di un nutrizionista specializzato in nutrigenetica è possibile creare un piano alimentare personalizzato ad hoc!

Una dieta varia e ricca di nutrienti è importante per compensare eventuali carenze nutrizionali che possono derivare dall’eliminazione del glutine.

Ad esempio, assicurarsi di ottenere abbastanza fibre da frutta, verdura e legumi può aiutare a mantenere una buona salute digestiva. Inoltre, scegliere fonti di carboidrati complessi come patate dolci e avena senza glutine può fornire energia sostenibile e nutrienti essenziali.

Conoscere il proprio DNA e come influisce sulla nostra alimentazione è davvero importante. Vi siete mai chiesti quanto meglio potreste sentirvi con una dieta adatta al vostro profilo genetico? La scienza ci offre gli strumenti per migliorare la nostra qualità di vita in modo concreto. Sfruttiamoli!

 

Riferimenti Bibliografici:

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